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Marche Teatro

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Marche Teatro è un consorzio nato nel 2014 grazie alla federazione di più organismi teatrali della Regione Marche già riconosciuti dal MiBACT: la Fondazione “Le Città del Teatro” (Teatro Stabile delle Marche, Stabile Pubblico), l’Associazione Inteatro (Stabile di Innovazione) e la cooperativa Teatro del Canguro (Stabile per l’infanzia). Diretto da Velia Papa, Marche Teatro è riconosciuto come Teatro di Rilevante Interesse Culturale dal 2015. La nascita del consorzio è stata fortemente sostenuta dal Comune di Ancona e dalla Regione Marche, con l’obiettivo di creare un unico polo produttivo teatrale regionale capace di incrementare la produzione e l’offerta di spettacoli, potenziare le azioni educative e sociali, riorganizzare e migliorare i servizi all’utenza. La sede di Marche Teatro è il Teatro delle Muse di Ancona con cinque sale attrezzate (Sala Grande 1200 posti, Ridotto 180 posti, Sala Melpomene e Sala Clio con 50 posti, Salone delle feste 250 posti). Marche Teatro gestisce altri spazi nell’area di Ancona: Teatro Sperimentale (450 posti), Teatrino del Piano (99 posti); Villa Nappi a Polverigi – spazio tradizionalmente vocato alle residenze artistiche e alla formazione. Dal punto di vista artistico, pur mantenendo vivo il confronto con la tradizione e i classici, Marche Teatro si caratterizza per un marcato interesse verso i nuovi autori e il teatro contemporaneo. Gli artisti prodotti negli ultimi anni sono: Carlo Cecchi (con la nuova produzione Enrico IV di Luigi Pirandello e con Il lavoro di vivere, coproduzione con Teatro Franco Parenti); Arturo Cirillo (con Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi e Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee in coproduzione con TieffeTeatro); Marco Baliani (Trincea ; Human, coproduzione con Teatro di Sardegna); Lino Musella e Paolo Mazzarelli (nei lavori a quattro mani La società e Strategie fatali e con Orphans di Dennis Kelly, con Monica Nappo, coprodotto con Teatro dell’Elfo); Mattia Torre (con 456); Alessandro Sciarroni (con gli spettacoli: Joseph, Folk_s, Untitled, Aurora e la nuova creazione Chroma). Tra le nuove produzioni 2017 si segnalano: Il sorpasso (dal film di Dino Risi, regia di Guglielmo Ferro); La paranza dei bambini (di Roberto Saviano e Mario Gelardi); Nessuna conversazione degna di rilievo di Roger Bernat (coproduzione con Teatro dell’Arte) e Flicker (titolo provvisorio), nuova creazione degli autori-registi inglesi Pete Brooks e Andrew Quick, componenti del gruppo artistico Imitating the dog. Grazie al lavoro del Teatro del Canguro, Marche Teatro realizza sul territorio attività di produzione, ospitalità ed educazione dedicate ai ragazzi e conduce presso il Teatrino del Piano, recentemente inaugurato in un quartiere multietnico della Città, un progetto interamente rivolto al teatro sociale. Nell’ambito dell’ospitalità, oltre alle stagioni teatrali di Ancona, Jesi e Maiolati, spicca la storica manifestazione di INTEATRO Festival, tradizionalmente dedicata all’innovazione artistica.

Teatro Stabile Sloveno – Slovensko Stalno Gledališče

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Il Teatro Stabile Sloveno (Slovensko Stalno Gledališče), unico Teatro Stabile pubblico italiano di lingua non italiana, è l’ente culturale di maggior rilievo della minoranza slovena che nel nostro Paese vive nelle province di Trieste, Gorizia e Udine. Nacque, come vero e proprio teatro stabile, nel 1907. Distrutto dall’incendio di matrice fascista del Narodni dom (Centro culturale ed economico degli Sloveni) del 1920, rinacque, primo teatro stabile dell’Italia di oggi, nel 1945. Dal 1964 ha sede presso il Kulturni dom, costruito in risarcimento del Narodni dom, che, con una dotazione di 543 posti a sedere, accoglie ogni stagione circa 1500 abbonati da Trieste cui si aggiungono i 460 abbonati di Gorizia e 950 studenti provenienti dalla vicina Repubblica di Slovenia. Come teatro di minoranza, il Teatro Stabile Sloveno gode di una fisionomia del tutto particolare. Accanto all’affermazione dell’identità culturale della minoranza slovena, in quanto teatro di frontiera ha sempre riconosciuto fra i propri scopi e ruoli quello di costituire un importante ponte tra i due mondi culturali che a Trieste si incontrano, facendo così da mediatore fra la cultura latina e quella slava. E così già nel primo cartellone dello Slovensko Stalno Gledališče accanto ai nomi di Ivan Cankar e Josip Jurčič figurava anche quello di Dario Niccodemi (Scampolo), così come in quello della stagione 2000/2001 non mancano Luigi Pirandello (Sei personaggi in cerca d’autore) e Alessandro Baricco (Novecento). Si deve proprio a questo teatro se molti autori italiani vengono rappresentati sui palcoscenici dell’Est europeo.

Teatro Stabile d’Abruzzo

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Fondato nel 1963, con atto costitutivo datato 28 ottobre, il Teatro Stabile dell’Aquila è stato poi trasformato in Teatro Stabile Abruzzese nel 1991. Nel 2000 si è costituito il Teatro Stabile d’Abruzzo – Ente Teatrale Regionale, la cui assemblea dei soci è costituita da Regione Abruzzo e Comune di L’Aquila. Nel 2015 il Teatro Stabile d’Abruzzo è entrato a pieno titolo nel novero dei TRIC, acronimo che indica i Teatri di rilevante interesse culturale.  Il Teatro Stabile d’Abruzzo è presieduto da Nathalie Dompè, il Vicepresidente è Adolfo Paravano ed è diretto da Alessandro D’Alatri. Il TSA è in attesa del recupero architettonico del Teatro Comunale danneggiato dal terribile sisma che ha colpito la città di L’Aquila nel 2009. Aspetto fondamentale del lavoro del TSA è la costruzione di un organico sistema teatrale, quale essenziale investimento culturale, che serva a vitalizzare l’intero territorio regionale. Attraverso il lavoro condotto direttamente oppure favorendo interventi o anche stimolando il sorgere di altre iniziative, lo Stabile ha dato in questi cinquantatré anni un contributo decisivo alla trasformazione della vita culturale abruzzese, facendo sì che il Teatro divenisse un’importante e non episodica componente della vita sociale. Tanti sono oggi i Centri che hanno riattivato un’antica tradizione o inaugurato un loro ruolo nella rete delle piazze teatrali abruzzesi. Numerose sale teatrali sono state riattivate e per molte di esse sono stati sollecitati interventi di restauro; cattedre universitarie, scuole pubbliche e corsi privati sono venute a supportare il tessuto connettivo della formazione teatrale che è andata ricostituendosi. Gruppi di base, compagnie di ricerca e sperimentazione, formazioni cooperativistiche e universitarie, complessi scolastici e amatoriali hanno visto avvicinarsi un po’ dovunque un’importante fascia di cittadini, specialmente i più giovani, alla creatività. Le numerose energie che in tal modo oggi si esprimono nella vitalità del teatro e che si integrano dialetticamente con il lavoro che il TSA continua a condurre, pur tra le grandi difficoltà che segnano il divenire dello spettacolo in Italia, lasciano intuire la consistenza e la validità della strada che si è scelto di percorrere. Tra i tanti ultimi allestimenti post sisma accolti dal plauso del pubblico e dei media ricordiamo: Scene da un matrimonio con la regia di Alessandro D’Alatri con protagonisti Daniele Pecci e Federica Di Martino; Cyrano de Bergerac, Don Giovanni per la regia e interpretazione di Alessandro Preziosi, Romeo e Giulietta regia di Andrea Baracco con Lucia Lavia, Antonio Folletto e Alessandro Preziosi. E ancora: Grand Guignol all’italiana, regia di Alessandro D’Alatri con Lunetta Savino; e China Doll, regia di Alessandro D’Alatri con Eros Pagni. Tra i riconoscimenti per l’attività: il premio IDI, il Biglietto d’Oro AGIS-Minerva, la Maschera d’Argento, la Noce d’Oro, il Premio Ubu.

Teatro Stabile di Catania

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Con Malìa, il 3 dicembre 1958, ebbe inizio l’esaltante avventura dell’allora Ente Teatro di Sicilia, dal 12 dicembre 1962 Teatro Stabile di Catania. Un gruppo di appassionati, capitanati da Mario Giusti e Tanino Musumeci, realizzando un sogno a lungo accarezzato, danno vita ad un Teatro destinato a divenire uno dei più prestigiosi d’Europa. Con loro (rispettivamente Direttore artistico e Presidente, il settore tecnico-organizzativo affidato a Pippo Meli) ci sono Turi Ferro, Ida Carrara e due capocomici della statura di Michele Abruzzo e Umberto Spadaro che, con Rosina Anselmi, Turi Pandolfini, Jole e Vittorina Campagna, Virginia Balistrieri, Eugenio Colombo, Rosolino Bua, appartenevano al ‘vecchio ceppo’ dell’eroico teatro siciliano. Assai valide si sono rivelate le linee-guida seguite in quasi sessant’anni d’intensa attività. La valorizzazione del teatro siciliano di tradizione. La divulgazione, mediante pregevoli riduzioni, della grande narrativa isolana, come I Malavoglia, Mastro-don Gesualdo, Dal tuo al mio di Verga, I Vicerè di De Roberto, Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, La lunga vita di Marianna Ucria di Maraini, Il birraio di Preston e La concessione del telefono di Camilleri. L’insistita frequentazione di Pirandello con messinscene come Liolà e Il berretto a sonagli con Turi Ferro o Il piacere dell’onestà e Enrico IV con Salvo Randone, ormai consegnate alla “storia” del teatro. L’allestimento di testi di forte impegno sociale, come quelli di Leonardo Sciascia e Giuseppe Fava. Spettacoli di notevole successo, come Pipino il breve di Tony Cucchiara con Tuccio Musumeci. L’attenzione ad una drammaturgia nuova, da Vincenzo Cerami a Emma Dante, da Filippo Arriva a Spiro Scimone. «Un teatro dal cuore siciliano», per dirla con Giusti, ma aperto ai classici e ai contemporanei, da Euripide a Plauto, da Shakespeare a Molière, da Cechov a Ibsen, da Gorkij a Eliot, da Harwood a Schmitt. Ed ancora la «Scuola d’arte drammatica Umberto Spadaro». Un patrimonio ricchissimo che appartiene alla Città e al mondo teatrale.

Fondazione Teatro Metastasio

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Il Teatro Metastasio (dal 1994 costituito in Fondazione, dal 1998 riconosciuto dal Ministero Teatro Stabile pubblico della Toscana e dal 2015 Teatro di rilevante interesse culturale) opera in tre spazi: il Metastasio (teatro all’italiana ottocentesco), il Fabbricone (una fabbrica tessile trasformata in spazio scenico da Luca Ronconi negli anni ’70) e il Magnolfi (un ex orfanotrofio ottocentesco attualmente trasformato in centro culturale polivalente). La storia del teatro comunale (dal ’64 al ’94) era stata scandita da importanti ospitalità e da diverse incursioni produttive, legate soprattutto alle figure di Giorgio Strehler e Luca Ronconi. Con la nascita della Fondazione questa vocazione produttiva si è consolidata sotto la guida di registi come Massimo Castri, Massimo Luconi, Federico Tiezzi, Paolo Magelli, con il quale ha preso vita la compagnia stabile del teatro, organizzatori come Renato Borsoni e Massimo Paganelli, drammaturghi come lo spagnolo Josè Sanchis Sinisterra. Negli ultimi venti anni il teatro ha continuato a essere un punto di riferimento originale nel panorama italiano e internazionale grazie alla produzione di spettacoli diretti dai maggiori Maestri europei, da Massimo Castri a Luca Ronconi, da Eimuntas Nekrosius a Peter Stein. Il Teatro si è sempre impegnato in una intensa e organica attività di formazione e orientamento nel settore artistico e tecnico: negli ultimi anni è stato individuato il teatro Magnolfi come sede della scuola, utilizzandone la foresteria come luogo di residenza degli artisti e degli studenti impegnati nei corsi di formazione. Costante è l’impegno nella diffusione del teatro nelle scuole e presso il pubblico giovane. Il Teatro collabora stabilmente con una delle più qualificate compagnie del settore, il TPO. Il Metastasio organizza inoltre il Festival Contemporanea, appuntamento nazionale e internazionale che, fin dalla prima edizione del 1999, rivolge la sua attenzione alla ricerca e alla sperimentazione dei processi produttivi teatrali derivati dall’utilizzo dei diversi linguaggi dello spettacolo e della comunicazione.

Teatro Stabile dell’Umbria

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Il Teatro Stabile dell’Umbria nasce come evoluzione del circuito teatrale già riconosciuto dal Ministero dai primi anni ’80. Facendo attività in numerose città e gestendo l’attività di prosa in diversi teatri, ha costruito un forte radicamento su tutto il territorio regionale. Riconosciuto Teatro Stabile Pubblico nel 1989 la produzione è diventata il fulcro della propria attività, affiancata a quella di programmazione nei teatri gestiti e a quella di documentazione grazie al Centro Studi Sergio Ragni, biblioteca e archivio audiovisivo specializzati. L’attività produttiva con all’attivo più di cento spettacoli, è iniziata a Gubbio nel maggio del 1985 con La Fidanzata povera di Ostrovskij diretta da Luca Ronconi e da allora si è caratterizzata per le varie collaborazioni con registi e protagonisti della scena teatrale italiana. La sfida era quella di esprimere la contemporaneità del teatro, rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più curioso e differenziato producendo spettacoli con allestimenti capaci di vivere, ma anche reinterpretare luoghi e spazi. Tra le tante collaborazioni da segnalare sicuramente quella con Massimo Castri, ma anche il percorso con Antonio Latella, che ha firmato con lo stabile ben 13 produzioni, e diverse collaborazioni con alcuni protagonisti della nuova scrittura teatrale. Grazie agli spettacoli prodotti in tutti questi anni, lo Stabile umbro è riconosciuto come uno tra i più vivaci organismi di produzione italiani. Tale impulso produttivo, continua ad accompagnare i percorsi artistici di importanti autori contemporanei, come Lucia Calamaro, amata e stimata in tutta Europa, e sostiene ora anche la progettualità che attinge alla compagnia teatrale composta da giovani talenti umbri, tra cui Liv Ferracchiati. Scelte, spesso coraggiose, che contribuiscono a mantenere un vivace rapporto di scambio con le scene e le platee nazionali ed europee. Convinto della necessità di un confronto allargato e condiviso il Teatro Stabile dell’Umbria dialoga attivamente con diverse realtà internazionali e partecipa all’attività di alcune importanti reti teatrali. Da gennaio 2018 il Direttore è Nino Marino.

Centro Teatrale Bresciano

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Il Centro Teatrale Bresciano nasce nel 1974 per iniziativa del Comune e della Provincia di Brescia, cui si è affiancata nel 1991 la Regione Lombardia. Nel 1977 è riconosciuto come Teatro Stabile di prosa a gestione pubblica. Il CTB ha le sue origini nella Compagnia della Loggetta, un gruppo teatrale che ha giocato un ruolo di rilievo nel rinnovamento della scena italiana, grazie alle regie di Mina Mezzadri. Negli anni Settanta e Ottanta, sotto la direzione di Renato Borsoni, Massimo Castri è il principale regista del CTB. Sue alcune regie memorabili di Pirandello, Ibsen, Kleist: spettacoli che rimangono tappe fondamentali nella storia del teatro italiano. Dal 1989 al 1996 direttore artistico e regista di punta del CTB è Sandro Sequi. Tra i registi chiamati a Brescia in questo periodo ricordiamo Roman Viktiuk, José Caldas, Giorgio Marini, Federico Tiezzi, Nanni Garella, Mina Mezzadri e Cherif. Dal 1996 al 2010 il regista Cesare Lievi è nominato direttore artistico del CTB; numerosi gli spettacoli allestiti da Lievi, ai quali si affianca il contributo di molti registi di fama, come Gianfranco Varetto, Werner Waas, Valter Malosti, Andrea Taddei, François Kahn, Monica Conti, Marco Plini, Elena Bucci e Marco Sgrosso. Dal 2011 è Consulente artistico del CTB Franco Branciaroli, uno tra i più grandi interpreti della scena italiana. Dal suo arrivo alla guida dello Stabile bresciano Branciaroli ha avviato una riflessione sul Teatro e sul suo rapporto con la società attraverso messinscene che hanno ottenuto grande riscontro di pubblico e critica: Servo di scena, Il teatrante, Enrico IV, Dipartita finale. Ampio spazio produttivo è stato garantito a giovani registi ed interpreti come Daniele Salvo, Luca Micheletti, Fausto Cabra e a registi che già da tempo collaborano con lo Stabile, come Elena Bucci e Marco Sgrosso, Andrea Battistini, Lucilla Giagnoni, Vincenzo Pirrotta. Dal 2014 il CTB è stato riconosciuto dal MIBACT come Teatro di Rilevante Interesse Culturale.