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Teatro Stabile Bolzano

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Il Teatro Stabile di Bolzano nasce nel 1950. È, dopo il Piccolo di Milano, il secondo Teatro Stabile d’Italia e la principale istituzione teatrale in lingua italiana dell’Alto Adige. Da 65 anni opera senza interruzioni sul territorio del Trentino Alto Adige e nei teatri italiani. È riconosciuto e sostenuto dallo Stato fin dalla fondazione. In questi 65 anni ha avuto 5 direttori: Fantasio Piccoli, Maurizio Scaparro, Alessandro Fersen, Marco Bernardi e, dal 18 giugno 2015, Walter Zambaldi. Le finalità istituzionali del TSB sono riconducibili alla produzione, al sostegno e alla diffusione del teatro nazionale d’arte e di tradizione nell’ambito cittadino, provinciale, regionale, nazionale e internazionale e alla ricerca e sperimentazione teatrale attraverso compagnie specializzate e qualificate. L’attività attuale del TSB si caratterizza per la promozione della drammaturgia italiana contemporanea e per il rischio culturale che ne consegue, con una particolare attenzione e apertura ad autori e registi della scena contemporanea e a testi inediti. Dal 1999 il TSB ha sede come ente residente nel centro del capoluogo altoatesino presso il Teatro Comunale, progettato dall’architetto Marco Zanuso. Gli spettacoli in stagione vengono messi in scena presso il Teatro Comunale, nella Sala Grande e nel Teatro Studio, e presso il Forum di Bressanone, l’Haus Michael Pacher di Brunico, il Teatro Puccini di Merano e il Teatro Comunale di Vipiteno, oltre che in prestigiosi teatri nazionali e internazionali. Oltre agli spettacoli de “La Grande prosa” il Teatro Stabile dà uno spazio particolare alla rassegna “Altri percorsi”, dedicata alle nuove tendenze del teatro italiano e all’esplorazione del territorio della ricerca più avanzata e del teatro civile. Il TSB, inoltre, in collaborazione con le intendenze scolastiche italiana, tedesca e ladina della Provincia di Bolzano, progetta e realizza la rassegna, giunta nel 2015 alla XVII edizione, “W il teatro!” dedicata al mondo della scuola, con spettacoli di teatro professionale per l’infanzia e la gioventù distribuiti capillarmente sul territorio.

Teatro Biondo di Palermo

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Il Teatro Biondo di Palermo, recentemente riconosciuto “Teatro di rilevante interesse culturale” (TRIC) dal Ministero dei Beni Culturali, è diretto dall’ottobre del 2013 da Roberto Alajmo, affiancato dall’artista principale ospite Emma Dante. Il teatro è stato inaugurato nell’ottobre 1903, in un momento di particolare splendore per la città, soggetta a una formidabile espansione urbana nel fervore dello stile liberty, per volere dei Fratelli Biondo: Andrea, Eugenio e Luigi. Storicamente votato alla valorizzazione del repertorio di prosa nazionale e alla scoperta di nuove drammaturgie e nuove forme di rappresentazione, il Teatro Biondo, uno dei maggiori tra gli Stabili storici d’Italia, da un paio d’anni ha intrapreso un percorso di innovazione, in termini di varietà dei linguaggi e delle proposte artistiche, grazie alla direzione dallo scrittore Roberto Alajmo e dell’artista principale Emma Dante, considerata tra le massime espressioni del teatro italiano contemporaneo. Nel contesto di questa opera di rilancio, l’attività del Teatro si è diversificata anche per quanto riguarda la comunicazione, i linguaggi e le contaminazioni tra generi diversi, accogliendo, accanto alla prosa, la musica, il teatro per ragazzi, manifestazioni letterarie e a sfondo sociale, mostre, incontri con gli artisti, proiezioni, eventi culturali. L’idea è quella di un “teatro comunità”, una realtà che susciti nel pubblico e nella gente che ci lavora l’orgoglio di farne parte. Per la sua attività di produzione e ospitalità il Teatro opera in due spazi: la Sala Grande (888 posti) e la Sala Strehler (108 posti), che ospitano due stagioni indipendenti, mentre i locali del Teatro Montevergini ospitano l’attività didattica della “Scuola dei mestieri e dello spettacolo” diretta da Emma Dante, che nel 2014 ha avviato il primo corso per attori.

Marche Teatro

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Marche Teatro è un consorzio nato nel 2014 grazie alla federazione di più organismi teatrali della Regione Marche già riconosciuti dal MiBACT: la Fondazione “Le Città del Teatro” (Teatro Stabile delle Marche, Stabile Pubblico), l’Associazione Inteatro (Stabile di Innovazione) e la cooperativa Teatro del Canguro (Stabile per l’infanzia). Diretto da Velia Papa, Marche Teatro è riconosciuto come Teatro di Rilevante Interesse Culturale dal 2015. La nascita del consorzio è stata fortemente sostenuta dal Comune di Ancona e dalla Regione Marche, con l’obiettivo di creare un unico polo produttivo teatrale regionale capace di incrementare la produzione e l’offerta di spettacoli, potenziare le azioni educative e sociali, riorganizzare e migliorare i servizi all’utenza. La sede di Marche Teatro è il Teatro delle Muse di Ancona con cinque sale attrezzate (Sala Grande 1200 posti, Ridotto 180 posti, Sala Melpomene e Sala Clio con 50 posti, Salone delle feste 250 posti). Marche Teatro gestisce altri spazi nell’area di Ancona: Teatro Sperimentale (450 posti), Teatrino del Piano (99 posti); Villa Nappi a Polverigi – spazio tradizionalmente vocato alle residenze artistiche e alla formazione. Dal punto di vista artistico, pur mantenendo vivo il confronto con la tradizione e i classici, Marche Teatro si caratterizza per un marcato interesse verso i nuovi autori e il teatro contemporaneo. Gli artisti prodotti negli ultimi anni sono: Carlo Cecchi (con la nuova produzione Enrico IV di Luigi Pirandello e con Il lavoro di vivere, coproduzione con Teatro Franco Parenti); Arturo Cirillo (con Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi e Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee in coproduzione con TieffeTeatro); Marco Baliani (Trincea ; Human, coproduzione con Teatro di Sardegna); Lino Musella e Paolo Mazzarelli (nei lavori a quattro mani La società e Strategie fatali e con Orphans di Dennis Kelly, con Monica Nappo, coprodotto con Teatro dell’Elfo); Mattia Torre (con 456); Alessandro Sciarroni (con gli spettacoli: Joseph, Folk_s, Untitled, Aurora e la nuova creazione Chroma). Tra le nuove produzioni 2017 si segnalano: Il sorpasso (dal film di Dino Risi, regia di Guglielmo Ferro); La paranza dei bambini (di Roberto Saviano e Mario Gelardi); Nessuna conversazione degna di rilievo di Roger Bernat (coproduzione con Teatro dell’Arte) e Flicker (titolo provvisorio), nuova creazione degli autori-registi inglesi Pete Brooks e Andrew Quick, componenti del gruppo artistico Imitating the dog. Grazie al lavoro del Teatro del Canguro, Marche Teatro realizza sul territorio attività di produzione, ospitalità ed educazione dedicate ai ragazzi e conduce presso il Teatrino del Piano, recentemente inaugurato in un quartiere multietnico della Città, un progetto interamente rivolto al teatro sociale. Nell’ambito dell’ospitalità, oltre alle stagioni teatrali di Ancona, Jesi e Maiolati, spicca la storica manifestazione di INTEATRO Festival, tradizionalmente dedicata all’innovazione artistica.

Teatro Stabile del Veneto

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Fondato nel 1992, Il TSV ha raggiunto nel 2017 il traguardo dei 25 anni di attività. Soci fondatori sono la Regione Veneto, il Comune di Venezia, il Comune di Padova a cui si sono aggiunti, negli anni, la Provincia di Padova, il Comune di Vicenza (fino al 2011) e la Fondazione Atlantide (fino al 2017). E’ stato diretto da Giulio Bosetti (1992/1997), da Mauro Carbonoli (1997/1999), da Luca De Fusco (2000/2009), e da Alessandro Gassmann (2010/2014). Dal 2014 il Direttore è Massimo Ongaro, confermato anche per il triennio 2018/2020. Ne sono stati presidenti Francesco Raimondo Donà (dalla fondazione al 2002) e Laura Barbiani (fino al 2013). Oggi il TSV è presieduto da Angelo Tabaro. Il Teatro gestisce sin dalla fondazione le sale del Teatro Goldoni di Venezia e del Teatro Verdi di Padova. Dal 2001 al 2011 ha assunto la direzione artistica del Ciclo di spettacoli classici del Teatro Olimpico di Vicenza. Dal 2015 al 2017 ha anche gestito il Teatro Nuovo di Verona. Tra i teatri stabili italiani a dimensione regionale, quello del Veneto è stato per lungo tempo l’unico a gestire sale in due capoluoghi di provincia. Le stagioni delle sale principali dei teatri hanno inizio di norma ad ottobre e termine a maggio, le stagioni estive si svolgono tra giugno e ottobre con una continuità di utilizzo che supera in media le 300 giornate annue. Allo Stabile del Veneto hanno firmato regie protagonisti della scena europea come Benno Besson, Lluis Pasqual, Pierluigi Pizzi, Jacques Lassalle, Gianfranco De Bosio, Maurizio Scaparro, Damiano Michieletto, Gabriele Vacis, Luigi Squarzina, Massimo Castri, Leo Muscato, Carmelo Rifici, Andrea De Rosa, Alex Rigola; protagonisti degli spettacoli sono stati attori come Marcello Mastroianni, Giulio Bosetti, Eros Pagni, Lina Sastri, Elisabetta Pozzi, Ottavia Piccolo, Michele Riondino. Nelle produzioni del Teatro Stabile si sono affermati giovani talenti come Giorgio Sangati, Enrico Castellani e Valeria Raimondi, Marta Dalla Via, Lorenzo Maragoni, Marco Zoppello (nuovo Arlecchino osannato dalla critica). Molto frequenti sono le produzioni goldoniane, ma non viene trascurata neppure la drammaturgia contemporanea (tra gli altri Furio Bordon, Giuseppe Manfridi, Stefano Massini, Massimo Carlotto, Vitaliano Trevisan, Tiziano Scarpa, Alessandro Baricco); durante la gestione dell’Olimpico il repertorio si è allargato anche alla drammaturgia antica. Gli spettacoli del TSV sono stati presenti con continuità nel panorama teatrale nazionale. Dal 2002 e fino al 2017 frequenti sono state anche le tournée all’estero con tappe significative quali Berlino, Parigi, Lisbona, Mosca, Amburgo, Barcellona, Madrid. Lo Stabile, in collaborazione con l’Ente Teatrale Italiano, ha organizzato i Premi Eti-Olimpici del Teatro (2003/2009). Negli ultimi anni lo sguardo del TSV si è aperto anche ai linguaggi del contemporaneo, alla danza, al teatro musicale e alle produzioni dedicate al pubblico delle scuole e più in generale ai giovani. Il programma delle attività, strutturato tra Padova e Venezia, esprime una capacità produttiva e di ospitalità in costante sviluppo, che contempla anche la danza e altre programmazioni multidisciplinari, e con un radicamento sul territorio regionale unico in Italia. È oggi in corso di definizione l’affidamento in gestione dal Comune di Padova del rinnovato Teatro delle Maddalene, una sala da 150 posti adatta ad ospitare molte nuove progettualità legate al contemporaneo e ai nuovi linguaggi.

Teatro Stabile Sloveno – Slovensko Stalno Gledališče

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Il Teatro Stabile Sloveno (Slovensko Stalno Gledališče), unico Teatro Stabile pubblico italiano di lingua non italiana, è l’ente culturale di maggior rilievo della minoranza slovena che nel nostro Paese vive nelle province di Trieste, Gorizia e Udine. Nacque, come vero e proprio teatro stabile, nel 1907. Distrutto dall’incendio di matrice fascista del Narodni dom (Centro culturale ed economico degli Sloveni) del 1920, rinacque, primo teatro stabile dell’Italia di oggi, nel 1945. Dal 1964 ha sede presso il Kulturni dom, costruito in risarcimento del Narodni dom, che, con una dotazione di 543 posti a sedere, accoglie ogni stagione circa 1500 abbonati da Trieste cui si aggiungono i 460 abbonati di Gorizia e 950 studenti provenienti dalla vicina Repubblica di Slovenia. Come teatro di minoranza, il Teatro Stabile Sloveno gode di una fisionomia del tutto particolare. Accanto all’affermazione dell’identità culturale della minoranza slovena, in quanto teatro di frontiera ha sempre riconosciuto fra i propri scopi e ruoli quello di costituire un importante ponte tra i due mondi culturali che a Trieste si incontrano, facendo così da mediatore fra la cultura latina e quella slava. E così già nel primo cartellone dello Slovensko Stalno Gledališče accanto ai nomi di Ivan Cankar e Josip Jurčič figurava anche quello di Dario Niccodemi (Scampolo), così come in quello della stagione 2000/2001 non mancano Luigi Pirandello (Sei personaggi in cerca d’autore) e Alessandro Baricco (Novecento). Si deve proprio a questo teatro se molti autori italiani vengono rappresentati sui palcoscenici dell’Est europeo.

Teatro Stabile d’Abruzzo

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Fondato nel 1963, con atto costitutivo datato 28 ottobre, il Teatro Stabile dell’Aquila è stato poi trasformato in Teatro Stabile Abruzzese nel 1991. Nel 2000 si è costituito il Teatro Stabile d’Abruzzo – Ente Teatrale Regionale, la cui assemblea dei soci è costituita da Regione Abruzzo e Comune di L’Aquila. Nel 2015 il Teatro Stabile d’Abruzzo è entrato a pieno titolo nel novero dei TRIC, acronimo che indica i Teatri di rilevante interesse culturale.  Il Teatro Stabile d’Abruzzo è presieduto da Nathalie Dompè, il Vicepresidente è Adolfo Paravano ed è diretto da Alessandro D’Alatri. Il TSA è in attesa del recupero architettonico del Teatro Comunale danneggiato dal terribile sisma che ha colpito la città di L’Aquila nel 2009. Aspetto fondamentale del lavoro del TSA è la costruzione di un organico sistema teatrale, quale essenziale investimento culturale, che serva a vitalizzare l’intero territorio regionale. Attraverso il lavoro condotto direttamente oppure favorendo interventi o anche stimolando il sorgere di altre iniziative, lo Stabile ha dato in questi cinquantatré anni un contributo decisivo alla trasformazione della vita culturale abruzzese, facendo sì che il Teatro divenisse un’importante e non episodica componente della vita sociale. Tanti sono oggi i Centri che hanno riattivato un’antica tradizione o inaugurato un loro ruolo nella rete delle piazze teatrali abruzzesi. Numerose sale teatrali sono state riattivate e per molte di esse sono stati sollecitati interventi di restauro; cattedre universitarie, scuole pubbliche e corsi privati sono venute a supportare il tessuto connettivo della formazione teatrale che è andata ricostituendosi. Gruppi di base, compagnie di ricerca e sperimentazione, formazioni cooperativistiche e universitarie, complessi scolastici e amatoriali hanno visto avvicinarsi un po’ dovunque un’importante fascia di cittadini, specialmente i più giovani, alla creatività. Le numerose energie che in tal modo oggi si esprimono nella vitalità del teatro e che si integrano dialetticamente con il lavoro che il TSA continua a condurre, pur tra le grandi difficoltà che segnano il divenire dello spettacolo in Italia, lasciano intuire la consistenza e la validità della strada che si è scelto di percorrere. Tra i tanti ultimi allestimenti post sisma accolti dal plauso del pubblico e dei media ricordiamo: Scene da un matrimonio con la regia di Alessandro D’Alatri con protagonisti Daniele Pecci e Federica Di Martino; Cyrano de Bergerac, Don Giovanni per la regia e interpretazione di Alessandro Preziosi, Romeo e Giulietta regia di Andrea Baracco con Lucia Lavia, Antonio Folletto e Alessandro Preziosi. E ancora: Grand Guignol all’italiana, regia di Alessandro D’Alatri con Lunetta Savino; e China Doll, regia di Alessandro D’Alatri con Eros Pagni. Tra i riconoscimenti per l’attività: il premio IDI, il Biglietto d’Oro AGIS-Minerva, la Maschera d’Argento, la Noce d’Oro, il Premio Ubu.

Fondazione Teatro di Roma

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Il Teatro di Roma nasce come Teatro Stabile della Capitale nel 1964 sotto la direzione artistica di Vito Pandolfi, con una sede provvisoria al Teatro Valle. Nel 1972, ripristinata la sede storica del Teatro Argentina, il nuovo direttore Franco Enriquez dà al Teatro Stabile il suo nome definitivo di Teatro di Roma. Enriquez incentiva i rapporti con la città e instaura collaborazioni con alcune ‘cantine’ romane inserendone gli spettacoli nel cartellone dello Stabile. Teatro Argentina. Il Teatro Argentina, di proprietà della famiglia Sforza Cesarini, viene inaugurato il 13 gennaio del 1732 con l’opera Berenice di Domenico Sarro. Ma il luogo dove è situato ha una storia più antica: in corrispondenza del Teatro sorgeva la Curia Pompeii, dove Giulio Cesare fu ucciso e che Augusto decise di murare. Durò poco il veto, tanto che l’antica area teatrale venne restaurata e rimase in uso fino al V secolo dopo Cristo. Dopo l’inaugurazione del XVIII secolo, l’Argentina conquistò un ruolo di punta nell’offerta teatrale cittadina. Pur accogliendo spettacoli di ogni genere – raramente delle commedie – il teatro si apre alle feste del Carnevale di Roma per tutto il 700. Il 20 febbraio 1816 Rossini presenta all’Argentina, in prima assoluta, il suo Barbiere di Siviglia, ma la claque assoldata da Paisiello, autore di un altro e concorrenziale Barbiere, ne decreta inizialmente un tonfo. Alla seconda rappresentazione e da quel momento fu un trionfo. Il teatro accoglie anche i capolavori di Cimarosa e Donizzetti, mentre è del 1827 l’applauditissimo concerto che Paganini esegue nella sala sovrastante il vestibolo. Nel 1849 vi debutta La battaglia di Legnano su musica di Giuseppe Verdi; i romani accorrono in massa per esultare l’opera del Maestro di Busseto, che diventa anche l’occasione per protestare contro lo Stato Pontificio e la presenza francese. Quando nel 1870 Roma diventa Capitale, subendo una forte trasformazione urbanistica – con l’asse che unisce via Nazionale a Piazza Venezia e prosegue per piazza Argentina fino a corso Vittorio Emanuele II, suggellando la congiunzione tra la città laica e il Vaticano – l’Argentina viene a trovarsi al centro di questa rete viaria e sociale. Da allora l’edificio è acquisito dalla Municipalità cittadina come teatro di rappresentanza istituzionale. Dagli albori del ‘900 l’Argentina diventa un teatro di prima grandezza la cui vocazione è quella di dare spazio alla ricerca drammaturgica, valorizzando le nuove proposte, ospitando i grandi interpreti della scena italiana. Teatro India. La ricerca di spazi non tradizionali per nuove forme sceniche è una necessità di tutto il teatro del 900 e molti sono stati gli esperimenti di ristrutturazione di edifici di archeologia industriale. In questo senso, il Teatro India rappresenta un’esperienza originalissima che bene sintetizza l’idea di un luogo aperto alla sperimentazione dei linguaggi artistici e da condividere. Situato nella cittadella dell’ex fabbrica Mira Lanza, un grande insediamento industriale sulle rive del Tevere in una zona della città fortemente evocativa, il Teatro viene associato simbolicamente con il Gazometro, che domina visivamente dall’altra sponda del fiume e che è ormai considerato un monumento contemporaneo, icona della Roma del Novecento. L’edificio storico ha i tetti spioventi, è diviso in tre navate e ricoperto di mattoni scuri, con le proporzioni delle due sale armoniche (e recentemente recuperata anche una terza) che consentono una frontalità scenica sia raccolta che profonda, ma allo stesso tempo sono spazi in cui vi si possono immaginare anche azioni teatrali a pianta circolare, itineranti, concentrate o su più livelli verticali, favorendo l’incontro con altre arti visive, la musica, la danza contemporanea. Le condizioni acustiche sono valorizzate dalle capriate in legno. Nella primavera del 1999, in attesa di un recupero globale della zona, una cospicua fetta…

Teatro Stabile di Catania

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Con Malìa, il 3 dicembre 1958, ebbe inizio l’esaltante avventura dell’allora Ente Teatro di Sicilia, dal 12 dicembre 1962 Teatro Stabile di Catania. Un gruppo di appassionati, capitanati da Mario Giusti e Tanino Musumeci, realizzando un sogno a lungo accarezzato, danno vita ad un Teatro destinato a divenire uno dei più prestigiosi d’Europa. Con loro (rispettivamente Direttore artistico e Presidente, il settore tecnico-organizzativo affidato a Pippo Meli) ci sono Turi Ferro, Ida Carrara e due capocomici della statura di Michele Abruzzo e Umberto Spadaro che, con Rosina Anselmi, Turi Pandolfini, Jole e Vittorina Campagna, Virginia Balistrieri, Eugenio Colombo, Rosolino Bua, appartenevano al ‘vecchio ceppo’ dell’eroico teatro siciliano. Assai valide si sono rivelate le linee-guida seguite in quasi sessant’anni d’intensa attività. La valorizzazione del teatro siciliano di tradizione. La divulgazione, mediante pregevoli riduzioni, della grande narrativa isolana, come I Malavoglia, Mastro-don Gesualdo, Dal tuo al mio di Verga, I Vicerè di De Roberto, Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, La lunga vita di Marianna Ucria di Maraini, Il birraio di Preston e La concessione del telefono di Camilleri. L’insistita frequentazione di Pirandello con messinscene come Liolà e Il berretto a sonagli con Turi Ferro o Il piacere dell’onestà e Enrico IV con Salvo Randone, ormai consegnate alla “storia” del teatro. L’allestimento di testi di forte impegno sociale, come quelli di Leonardo Sciascia e Giuseppe Fava. Spettacoli di notevole successo, come Pipino il breve di Tony Cucchiara con Tuccio Musumeci. L’attenzione ad una drammaturgia nuova, da Vincenzo Cerami a Emma Dante, da Filippo Arriva a Spiro Scimone. «Un teatro dal cuore siciliano», per dirla con Giusti, ma aperto ai classici e ai contemporanei, da Euripide a Plauto, da Shakespeare a Molière, da Cechov a Ibsen, da Gorkij a Eliot, da Harwood a Schmitt. Ed ancora la «Scuola d’arte drammatica Umberto Spadaro». Un patrimonio ricchissimo che appartiene alla Città e al mondo teatrale.

Fondazione Teatro Metastasio

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Il Teatro Metastasio (dal 1994 costituito in Fondazione, dal 1998 riconosciuto dal Ministero Teatro Stabile pubblico della Toscana e dal 2015 Teatro di rilevante interesse culturale) opera in tre spazi: il Metastasio (teatro all’italiana ottocentesco), il Fabbricone (una fabbrica tessile trasformata in spazio scenico da Luca Ronconi negli anni ’70) e il Magnolfi (un ex orfanotrofio ottocentesco attualmente trasformato in centro culturale polivalente). La storia del teatro comunale (dal ’64 al ’94) era stata scandita da importanti ospitalità e da diverse incursioni produttive, legate soprattutto alle figure di Giorgio Strehler e Luca Ronconi. Con la nascita della Fondazione questa vocazione produttiva si è consolidata sotto la guida di registi come Massimo Castri, Massimo Luconi, Federico Tiezzi, Paolo Magelli, con il quale ha preso vita la compagnia stabile del teatro, organizzatori come Renato Borsoni e Massimo Paganelli, drammaturghi come lo spagnolo Josè Sanchis Sinisterra. Negli ultimi venti anni il teatro ha continuato a essere un punto di riferimento originale nel panorama italiano e internazionale grazie alla produzione di spettacoli diretti dai maggiori Maestri europei, da Massimo Castri a Luca Ronconi, da Eimuntas Nekrosius a Peter Stein. Il Teatro si è sempre impegnato in una intensa e organica attività di formazione e orientamento nel settore artistico e tecnico: negli ultimi anni è stato individuato il teatro Magnolfi come sede della scuola, utilizzandone la foresteria come luogo di residenza degli artisti e degli studenti impegnati nei corsi di formazione. Costante è l’impegno nella diffusione del teatro nelle scuole e presso il pubblico giovane. Il Teatro collabora stabilmente con una delle più qualificate compagnie del settore, il TPO. Il Metastasio organizza inoltre il Festival Contemporanea, appuntamento nazionale e internazionale che, fin dalla prima edizione del 1999, rivolge la sua attenzione alla ricerca e alla sperimentazione dei processi produttivi teatrali derivati dall’utilizzo dei diversi linguaggi dello spettacolo e della comunicazione.

Teatro Stabile dell’Umbria

15 Nov 2015 Posted by silviacarbotti in

Il Teatro Stabile dell’Umbria nasce come evoluzione del circuito teatrale già riconosciuto dal Ministero dai primi anni ’80. Facendo attività in numerose città e gestendo l’attività di prosa in diversi teatri, ha costruito un forte radicamento su tutto il territorio regionale. Riconosciuto Teatro Stabile Pubblico nel 1989 la produzione è diventata il fulcro della propria attività, affiancata a quella di programmazione nei teatri gestiti e a quella di documentazione grazie al Centro Studi Sergio Ragni, biblioteca e archivio audiovisivo specializzati. L’attività produttiva con all’attivo più di cento spettacoli, è iniziata a Gubbio nel maggio del 1985 con La Fidanzata povera di Ostrovskij diretta da Luca Ronconi e da allora si è caratterizzata per le varie collaborazioni con registi e protagonisti della scena teatrale italiana. La sfida era quella di esprimere la contemporaneità del teatro, rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più curioso e differenziato producendo spettacoli con allestimenti capaci di vivere, ma anche reinterpretare luoghi e spazi. Tra le tante collaborazioni da segnalare sicuramente quella con Massimo Castri, ma anche il percorso con Antonio Latella, che ha firmato con lo stabile ben 13 produzioni, e diverse collaborazioni con alcuni protagonisti della nuova scrittura teatrale. Grazie agli spettacoli prodotti in tutti questi anni, lo Stabile umbro è riconosciuto come uno tra i più vivaci organismi di produzione italiani. Tale impulso produttivo, continua ad accompagnare i percorsi artistici di importanti autori contemporanei, come Lucia Calamaro, amata e stimata in tutta Europa, e sostiene ora anche la progettualità che attinge alla compagnia teatrale composta da giovani talenti umbri, tra cui Liv Ferracchiati. Scelte, spesso coraggiose, che contribuiscono a mantenere un vivace rapporto di scambio con le scene e le platee nazionali ed europee. Convinto della necessità di un confronto allargato e condiviso il Teatro Stabile dell’Umbria dialoga attivamente con diverse realtà internazionali e partecipa all’attività di alcune importanti reti teatrali. Da gennaio 2018 il Direttore è Nino Marino.